Interni
I Mosaici (L. Scopini)
GESÙ LAVORATORE (al centro)
Gesù, vestito da lavoratore, è raffigurato in un cantiere in mezzo agli operai che, durante una pausa, ascoltano interessati la "buona notizia".
A terra sono sparsi alcuni attrezzi: scuri, seghe, scalpelli, chiodi, simboli che preannunciano la futura passione del Cristo.
I personaggi, appoggiati lungo una impalcatura triangolare di legno, stanno riposando per l'ora del pranzo.
Dal basso si osservano i segni che Dio ha dato agli uomini per manifestarsi. La Madonna porta da bere, tiene un'anfora e una ciotola in mano, nell'atto gentile di offrire ristoro (premura che si manifesterà in particolare nelle nozze di Cana).
Maria rappresenta, anche, la sollecitudine della Chiesa che, nel corso dei secoli, è sempre stata vicina al mondo del lavoro.
Sospesa ad una carrucola si trova una cesta colma di pesci come per ricordare il successivo miracolo della moltiplicazione dei pani.
Al centro Gesù, seduto come un maestro, nell'atto di benedire e di rivelare. Indossa una tunica rossa, simbolo dell'amore, e un grembiule blu, segno della sapienza. Più in alto una colomba bianca, sospesa sul capo di Cristo, preannuncia l'avvento dello Spirito Santo.
Infine l'occhio è attratto dalla luce che scende dall'alto, gialla, solare che indica Dio, invisibile, ma presente. Questa luce scende ed illumina l'insieme, circonda i discepoli che ascoltano con interesse la parola del Figlio.
LA RESURREZIONE (a sinistra)
II mosaico della Resurrezione mostra il Cristo Risorto dal sepolcro, luogo simboleggiato dal buco nero.
Gesù è vestito di bianco, splendente della potenza divina che irradia all' intorno in un gioco di raggi dorati, benedicendo il mondo.
A destra, è rappresentato il male nelle rupi cosparse di rovi e spine, dove sono caduti i guardiani del Sepolcro, vestiti da soldati con colori dai toni cupi.
A sinistra del Cristo è rappresentato il bene nella terra ricolma di fiori primaverili, segno della vita che si risveglia in un'atmosfera allietata da colori smaglianti di luce.
L'ULTIMA CENA (a destra)
A destra dell'altare, è rappresentata l'Ultima Cena, un mosaico ricco di significato. Gesù è in piedi al centro, durante un banchetto, gli apostoli, compreso Giuda, sono intorno a lui. Sullo sfondo, sotto una ampia arcata, si apre tutto il cielo serale con le costellazioni.
Al centro brilla luminosa la stella polare, attorno alla quale ruota il firmamento, come del resto l'umanità attorno al Cristo.
Le costellazioni sono collocate sopra l'apostolo che teologicamente le rappresenta.
S. Simeone è vicino all' ariete, S. Bartolomeo ai pesci, S. Giacomo all'acquario, S. Andrea al capricorno, S. Pietro al sagittario, S. Giovanni alla bilancia, S. Tommaso alla vergine, S. Giacomo al Leone, S. Filippo al cancro, S. Matteo ai gemelli (nella raffigurazione del volto si riconosce il ritratto di don Angelo), Giuda Taddeo al toro, ed infine Giuda, separato dagli altri, allo scorpione.
TECNICA DEL MOSAICO
II mosaico è una tecnica decorativa realizzata con frammenti di pietre naturali, o di pasta vitrea colorata, applicati sopra una superficie solida, per riprodurre un determinato disegno.
Alcuni frammenti hanno incollata una lamina sottile d'oro che dona all'insieme splendore e bellezza. Gli elementi che costituiscono il mosaico sono detti tessere e si applicano su una superfìcie coperta da cemento fresco. E' una decorazione antica, usata in età cristiana come ornamento principale delle chiese.
I BASSORILIEVI (scultore M. Montolli)
LA PAROLA ASCOLTATA
Le prime formelle, poste sotto l'ambone, raffigurano: l'Agnello sormontato dalle Tavole dell'Antico e del Nuovo Testamento; una barca a vele spiegate per ricordare la barca di Pietro, cioè la Chiesa spinta dalla speranza; una lampada ad olio accesa, segno della Fede sempre viva; le messi quale abbondante raccolto della parola ascoltata.
Nel riquadro centrale, più grande, è rappresentata la parabola del seminatore.
LA PAROLA PENSATA
Sulla destra dell'ambone si notano la formella del pavone, simbolo dell'immortalità, la formella dei pani che richiama la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci, quella dell'albero dai frutti buoni, simbolo della vita, infine quella della lucertola segno dell'umiltà.
La formella centrale, più grande, riassume il messaggio: il fedele raccolto in preghiera medita la parola ascoltata.
LA PAROLA DIVENTA VITA
Ai lati dell'altare sono scolpiti, a destra, il bassorilievo del pane e dell'uva, simboli della Eucarestia, a sinistra, quello dei pesci per ricordare i miracoli di Cristo.
Davanti all'altare i discepoli di Emmaus riconoscono il Signore Risorto mentre spezza il Pane e, caricati della sua Parola, andranno a testimoniare il loro amore per Cristo.
I SEGNI DELLA PAROLA
Attorno al tabernacolo, uniti in lode perenne, sono scolpiti i simboli dei quadro Evangelisti:
Matteo: uomo alato perché il suo Vangelo inizia con la genealogia di Gesù (serie di uomini);
Marco: leone alato perché il suo Vangelo inizia con la predicazione del Battista nel deserto di cui il leone è il re;
Luca: bue perché il suo Vangelo inizia con Zaccaria che è sacerdote nel tempio e il bue era l'animale del sacrificio;
Giovanni: aquila perché il suo Vangelo inizia come un "volo di aquila" fissando lo sguardo della mente e del cuore sulla generazione eterna del Verbo.
Ai lati della Croce si notano le due formelle della creazione del mondo e dell'uomo.
TECNICA DEL BASSORILIEVO
Il materiale usato è il marmo, detto "verdello", la parte più in superficie del blocco marmifero ricavato dal Monte Pastello (Vr). Lo sfondo è eseguito con la tecnica "martellata" per sottolineare l'effetto di contrasto con le figure. La formella centrale dell'Altare è realizzata con lo "schiacciato", metodo ideato nel 400 da Donatello, cioè con uno sbalzo molto sottile tra la base e il rilievo. Quelle ai lati del Tabernacolo sono quasi delle sculture con effetto tridimensionale per rendere più evidente la forza creatrice di Dio.
LA CAPPELLA DEL CROCEFISSO
Entrando in chiesa, sulla sinistra, si trova la Cappella del Crocifisso.
Qui è conservato il vecchio Crocefisso che ha per tanti anni abbellito l'abside della chiesa raccogliendo le preghiere dei fedeli, per questo non si poteva dimenticare. Lo sfondo della Cappella è dipinto con i tratti plumbei di un cielo squarciato in due da un fulmine che colpisce il tempio di Gerusalemme (ricostruito fedelmente dopo accurate ricerche su testi sacri). Ai piedi della Croce è raccolta in un profondo dolore la Madonna, il suo volto triste, ma controllato, contrasta con il pianto disperato di S. Giovanni.
LA CAPPELLA DEL BATTISTERO
Vicino all'altare, sulla destra, si trova la Cappella del Battistero, ideata proprio per i bambini e resa per questo vivace nei colori e piacevole nelle immagini. Alle pareti troneggiano gli Arcangeli in stile bizantino e ritratti con una iconografia ben precisa: il nero delle ali, ripreso anche nella veste, ricorda la morte, il viola la saggezza, il bianco la purezza, le piume del pavone l'immortalità.
Sullo sfondo della Cappella si apre, con un'esplosione di colori, la natura lungo il fiume Giordano. In lontananza si nota la terra brulla di Giuda che lascia il posto alle tamerici in fiore, lussureggianti lungo le rive del fiume. In primo piano una fila di canne mosse dal vento ricorda la frase proverbiale "Non siate come canne mosse dal vento".
Davanti al dipinto, in corrispondenza del fiume, si innalza il Battistero.