Avvisi Settimanali

Madri sotto la Croce

Meditazione biblica ed artistica 

con Antonella Anghinoni e don Andrea Ronconi

Lunedi 25 marzo ore 20.30

Salone don Angelo – Parrocchia Gesù Divino Lavoratore

Settimana Santa 2024

Domenica delle Palme – 24 marzo 

A tutte le Messe del sabato e della domenica verrà compiuto il rito della benedizione dei rami di ulivo.  

La s. Messa delle 10.00 inizierà nel cortile del Circolo NOI, alle 9.50, commemorando l’ingresso di Gesù in Gerusalemme.

La messa delle 11.15 inizierà cortile del Circolo NOI alle ore 11.05.

Lunedi Santo – 25 marzo

Madri sotto la Croce – meditazione biblica ed artistica

Chiesa Gesù divino lavoratore ore 20.30

Martedi Santo – 26 marzo

Ore 20.30 celebrazione penitenziale nella Chiesa di Palazzina

Giovedi Santo – 28 marzo

Ss. Messe in Coena Domini

ore 17.00 

ore 20.30 (S. Messa con rito della lavanda dei piedi e reposizione del Ss. Sacramento. Segue tempo di adorazione)

Venerdi Santo – 29 marzo

Ore 8.30 preghiera delle lodi 

Tempo di preghiera personale. Possibilità della riconciliazione 

Ore 17.00 Azione liturgica della Passione del Signore

Ore 18.00 Via Crucis

Ore 20.45 Via Crucis cittadina con il Vescovo in Arena

(per partecipare occorre iscriversi sul sito www.chiesadiverona.it)

Sabato Santo – 30 marzo

Ore 8.30 preghiera delle lodi 

Tempo di preghiera personale. Possibilità della riconciliazione 

PASQUA DI RISURREZIONE

Sabato 30 marzo - Ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale

Domenica 31 marzo -  Ss. Messe:   ore 8.30  - 10.00  - 11.15 - 18.30 

Dall’omelia di Papa Francesco, 

domenica delle Palme, 2 aprile 2023

«Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46). È l’invocazione che la Liturgia oggi ci ha fatto ripetere nel Salmo responsoriale (cfr Sal 22,2) ed è l’unica pronunciata sulla croce da Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato. Sono dunque le parole che ci portano al cuore della passione di Cristo, al culmine delle sofferenze che ha patito per salvarci. “Perché mi hai abbandonato?”.

Le sofferenze di Gesù sono state tante, e ogni volta che ascoltiamo il racconto della passione ci entrano dentro. Sono state sofferenze del corpo: pensiamo agli schiaffi, alle percosse, alla flagellazione, alla corona di spine, alla tortura della croce. Sono state sofferenze dell’anima: il tradimento di Giuda, i rinnegamenti di Pietro, le condanne religiose e civili, lo scherno delle guardie, gli insulti sotto la croce, il rifiuto di tanti, il fallimento di tutto, l’abbandono dei discepoli. Eppure, in tutto questo dolore a Gesù restava una certezza: la vicinanza del Padre. Ma ora accade l’impensabile; prima di morire grida: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?». L’abbandono di Gesù.

Ecco la sofferenza più lacerante, è la sofferenza dello spirito: nell’ora più tragica Gesù prova l’abbandono da parte di Dio. Mai, prima di allora, aveva chiamato il Padre con il nome generico di Dio. Il Signore arriva a soffrire per amore nostro quanto per noi è difficile persino comprendere. Vede il cielo chiuso, sperimenta la frontiera amara del vivere, il naufragio dell’esistenza, il crollo di ogni certezza: grida “il perché dei perché”. “Tu, Dio, perché?”.

E perché è arrivato a tanto? per noi, non c’è un’altra risposta. Per noi. Ognuno, ascoltando l’abbandono di Gesù, ognuno di noi si dica: per me. Questo abbandono è il prezzo che ha pagato per me. Si è fatto solidale con ognuno di noi fino al punto estremo, per essere con noi fino in fondo. Ha provato l’abbandono per non lasciarci ostaggi della desolazione e stare al nostro fianco per sempre. Non è la fine, perché Gesù è stato lì e ora è con te: Lui, che ha sofferto la lontananza dell’abbandono per accogliere nel suo amore ogni nostra distanza. Perché ciascuno di noi possa dire: nelle mie cadute – ognuno di noi è caduto tante volte –, nella mia desolazione, quando mi sento tradito, o ho tradito gli altri, quando mi sento scartato o ho scartato gli altri, quando mi sento abbandonato o ho abbandonato gli altri, pensiamo che Lui è stato abbandonato, tradito, scartato. E lì troviamo Lui. Quando mi sento sbagliato e perso, quando non ce la faccio più, Lui è con me; nei miei tanti perché senza risposta, Lui è lì.

Il Signore ci salva così, dal di dentro dei nostri “perché”. Da lì dischiude la speranza che non delude. Sulla croce, infatti, mentre prova l’estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione – questo è il limite –, ma prega e si affida. Grida il suo “perché” con le parole di un salmo (22,2) e si consegna nelle mani del Padre, anche se lo sente lontano (cfr Lc 23,46) o non lo sente perché si trova abbandonato. Nell’abbandono si affida. Nell’abbandono continua ad amare i suoi che l’avevano lasciato solo. Nell’abbandono perdona i suoi crocifissori (v. 34). Ecco che l’abisso dei tanti nostri mali viene immerso in un amore più grande, così che ogni nostra separazione si trasforma in comunione. 

PAPA FRANCESCO A VERONA

18 maggio 2024


Iscrizioni tramite i gruppi di catechismo

I fedeli possono scegliere se partecipare all’Arena di pace, sabato mattina, oppure alla Messa allo Stadio Bentegodi, sabato pomeriggio. 

Le iscrizioni si raccolgono martedi 19 marzo  dalle ore 17.00 in canonica. 

Tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.chiesadiverona.it

Portogallo 2024.doc.pdf